Casarza Ligure, 27 Febbraio 2010
1° Convegno "Gruppo Volontariato RADIO CLUB TIGULLIO"


Si è svolto presso la Sala Consiliare del Comune di Casarza Ligure, il 1° Convegno del Gruppo di Volontariato
"RADIO CLUB TIGULLIO"
Alla presenza di un folto numero di soci e simpatizzanti dell'Associazione, il Presidente RCT #001 Massimo Servente
ha aperto i lavori consultivi relazionando sull'attività svolta dal Gruppo durante questo primo anno di vita associativa.
Ringraziando il nucleo dei soci fondatori e il Consiglio Direttivo che fin qui ha traghettato l'Associazione nonostante
le inesperienze iniziali, il Presidente ha sottolineato l'importanza di tutti i soci che con il loro contributo hanno dato
fiducia e credibilità a questa lodevole iniziativa che opera nell'ambito della Protezione Civile e quindi al servizio della
collettività. Successivamente ha preso la parola il Sindaco di Casarza Ligure Sig. Claudio Muzio che fin dai primi passi
del Radio Club si è dimostrato particolarmente vicino e sensibile agli scopi statutari dell'Associazione concedendo
la sua disponibilità e la massima collaborazione per la creazione di una struttura radiantistica in questo specifico settore.
Dopo la presentazione dei progetti futuri riguardanti il Radio Club Tigullio, si è passati alla consegna degli attestati
di iscrizione ai vari soci presenti. Particolarmente gradito l'Attestato di Benemerenza rilasciato dal Gruppo al Sindaco
di Casarza Ligure Claudio Muzio e consegnato dal nostro Consigliere RCT #006 Natale Spirito che peraltro si è
prodigato come "verbalizzante" dell'Assemblea Consultiva.
A fine lavori, è intervenuto brevemente il Consigliere Regionale "LIGURIA" Sig. Gino Garibaldi che ha indicato
l'importanza delle associazioni di volontariato in genere e specialmente quelle che operano nel settore della
Protezione Civile. La serata si è conclusa allegramente presso la Pizzeria "Cinciarin" di Casarza Ligure, dove tutti
i presenti del Radio Club sono stati ospiti del nostro socio "ad honorem" Gino Garibaldi RCT #017.

Il Radio Club Tigullio rivolge un ringraziamento speciale all'Assessore del Comune di Casarza Ligure
Sig. Roberto Musso, per aver contribuito alla riuscita della bella serata.


foto di Natalia RCT #003 e Luca RCT #004

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Altre foto della serata effettuate dal nostro socio Simone RCT #018


 

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Già da qualche tempo si pensava alla formazione di un gruppo che riunisse tutti coloro che della radio avevano fatto il loro passatempo preferito e che concretizzasse in parte ciò, che suo tramite, ciascuno, nei suoi collegamenti radio andava esprimendo. L'idea era un pò presuntuosa e l'impegno tutt'altro che limitato, ma è bastato affrontare il problema con la necessaria modestia. E' nato così il RADIO CLUB TIGULLIO. L'associazione, nata nel Febbraio 2009,  ha sede nel Tigullio (GE); è apartitica, aconfessionale e non persegue fini di lucro. Gli scopi dell’associazione sono: riunire ed affermare le conoscenze tecnico scientifiche e le relazioni umane basate sulla parità di diritto, degli appassionati ed i simpatizzanti delle ricetrasmissioni; promuovere, nel rispetto delle norme nazionali ed internazionali, le ricetrasmissioni, per fini civici, morali, sociali, culturali, per l’impiego del tempo libero; prestare opera di volontariato nel settore della Protezione Civile e Antincendio Boschivo tramite attività radiantistica.

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L'organizzazione di un soccorso sanitario, sia nelle situazioni ordinarie sia in caso di disastro, non può prescindere dall'utilizzo di tutte le risorse tecnologiche di cui la società dispone.
Pertanto, i sistemi di comunicazione attuali, e quelli informatici andranno tutti sfruttati, al fine di comunicare le informazioni necessarie ed utili ad alleggerire il disagio conseguente ad un evento catastrofico. Un secolo d'applicazione ha portato ad un utilizzo eccelso delle onde radio, intese quale “carrier” per trasmettere, alla velocità della luce, qualsiasi tipo di dato.
Dai primi rudimentali, ma efficaci segnali costituiti da punti e linee, si è passati alla fonia, alle immagini ed ai dati digitali. In pratica l'onda radio è usata come portante per veicolare qualsiasi tipo d'informazione. Appare chiaro allora come i Radioamatori/CB abbiano la possibilità di realizzare collegamenti sicuri sul territorio interessato in qualsiasi momento.
Qualora poi l'area delle comunicazioni debba essere necessariamente "allargata" si può posizionare un ponte ripetitore in un punto sufficientemente alto a coprire una più vasta area.
Il ponte ripetitore non è altro che un ricevitore su una determinata frequenza che ripete quanto ricevuto su un'altra frequenza; la sua caratteristica è che più è posizionato in alto più è ampia la zona di copertura. L'operatore radio non dovrà preoccuparsi di eseguire commutazioni o manovre complicate in quanto gli apparati ricetrasmittenti fanno tutto in automatico, tra l'altro questi, oggi, sono molto diffusi e poco costosi. Interessante poi appare il fatto che avendo una diffusione limitata ad una zona, la stessa frequenza può essere utilizzata da più zone sufficientementi distanti. I livelli tecnici raggiunti oggi dalle apparecchiature elettroniche sono notevoli e spesso sono stati proprio i radioamatori a contribuire al grande tecnicismo raggiunto. Risulta perciò ovvio come sia la radio, sia i radioamatori siano sempre apparsi come i mezzi e gli uomini capaci di arrivare ovunque (basti pensare ai primi soccorsi in mare all'inizio del secolo scorso...o il recente terremoto che ha colpito l'Abruzzo) e pertanto una risorsa da utilizzare in ogni situazione di soccorso, aiuto, emergenza, ecc.

Una menzione doverosa va fatta nei riguardi dei CB (Citizen Band), cioè di quelle persone che, pur non avendo sostenuto un esame tecnico, hanno comunque delle conoscenze radiotecniche in quanto appassionati.

Normalmente, e cioè nelle situazioni ordinarie, ogni servizio incaricato di prestazioni sanitarie possiede, in qualche modo, un sistema di comunicazioni via radio. Le varie centrali operative possiedono, pur con una variabilità enorme da regione a regione e, a volte, da centrale a centrale, un qualche sistema di radiocomunicazione con i propri mezzi mobili e con le proprie unità operative; tale sistema è anche coadiuvato da telefoni cellulari dedicati. Ovviamente, oltre al 118, anche altri servizi istituzionali hanno un sistema di radiocomunicazioni, spesso più valido, come la Polizia, i Carabinieri, i Vigili del Fuoco, le Prefetture, le Questure, la Croce Rossa, ma anche l'Enel, l'Acquedotto, la Forestale, nonchè molte ditte private...

Tutti questi Enti operano usando delle radio operanti su proprie e dedicate frequenze e, spesso sono incompatibili l'uno con l'altro. In una situazione di catastrofe la molteplicità degli utenti, la dispersione degli effettivi e l'allungamento delle distanze sono problemi sempre presenti.

I servizi di comunicazione trovano numerose difficoltà dovute a differenti fattori: ritardo nell'avviamento delle trasmissioni, mancanza di organizzazione, incompatibilità tra i diversi materiali, mancanza di formazione all'uso di strumenti di comunicazione da parte di alcuni partecipanti. Pertanto la scelta dei sistemi di trasmissione deve tener conto di molteplici fattori e cioè la reale operatività, la rapidità dell'installazione, la semplicità d'uso, la portata utile, la sicurezza dell'informazione, la facile ed immediata reperibilità degli operatori...
Vanno poi definite nel piano delle maxi-emergenze le procedure che stabiliscono le modalità di attivazione, la forma e tutte le regole, come il linguaggio, l'identificazione, l'impiego e la postazione per un immediato e corretto utilizzo della radiocomunicazione.
Lo scopo che si prefigge il Gruppo di Volontariato RADIO CLUB TIGULLIO che poi è anche il motivo della nascita del gruppo stesso, è la funzionalità delle comunicazioni, prevedendo e garantendo l'immediata riattivazione delle telecomunicazioni per gestire il flusso delle informazioni dei centri operativi dislocati nell'area colpita attraverso l'impiego massiccio di ogni mezzo o sistema TLC, garantendo così la funzionalità delle reti e delle radio delle varie strutture operative, disponendo in questo modo i collegamenti fra i diversi centri operativi e al tempo stesso poter diramare comunicati, allarmi, etc.etc...

Il progetto tecnico del nostro Gruppo prevede per questo specifico settore, una singola funzione di supporto che garantisce il coordinamento di tutte le risorse e gli interventi necessari per ridare piena funzionalità alle telecomunicazioni per la trasmissione di testi, immagini e dati numerici.

PROGETTO DI ATTUAZIONE OPERATIVA

- Installazione di antenne, oltre a quelle già in possesso e presenti nelle stazioni radio dei vari soci ed operatori, presso i Comuni interessati, risonanti su frequenze radioamatoriali VHF (144-146 MHz) o UHF (430-435 MHz) e su frequenze CB (Citizen Band, 27 MHz);
- Collegamento provinciale con la sala operativa realizzata presso la locale Prefettura;
- Partecipazione periodica dei propri operatori (radioamatori e cb) alle varie esercitazioni di Protezione Civile organizzate da Prefetture, Regioni e Comuni;
- Proprie esercitazioni radio per testare i vari piani di intervento, svolte in maniera congiunta con le altre realtà operative della zona, in modo da valutare e verificare il grado di affiancamento delle varie unità.

I piani servono per ridurre i tempi dell'improvvisazione. Se non si ha un piano, tutto il periodo interessato dall'emergenza sarà un'improvvisazione, i problemi saranno perciò risolti col buonsenso e l'animo del buon Samaritano. Ma il buonsenso porterà a continui e subitanei aggiustamenti delle singole risposte e, quando queste saranno tante e complicate da stimoli emozionali, tutta la risposta diverrà caos.

I piani di risposta alle maxi-emergenze debbono essere:
1) elaborati
2) diffusi
3) esercitati

Risulta pertanto, necessario completare tutte e tre le fasi nella preparazione di un piano, per ridurre la fase iniziale dell'improvvisazione nella risposta al disastro. Infatti, un piano solo elaborato, ma non conosciuto dagli operatori delle forze in campo, richiederà molto tempo prima che ognuno capisca il proprio ruolo.
Resta inteso che sarà necessaria una diffusione alla popolazione dei piani di emergenza, in modo da adattare i comportamenti e la risposta della collettività quando sarà necessario.
Considerando che, le competenze radiotecniche richieste ad un operatore che usa una radio a motivo del proprio lavoro, per usi civili, come può essere un vigile del fuoco, o un poliziotto, o un operatore del 118, consistono unicamente in poche manovre, come saper accendere l'apparato radio in dotazione, saperlo spegnere, premere il tasto del microfono per parlare, saper cambiare la batteria o mettere in ricarica un portatile, oltre ad usare appropriato linguaggio. Ben diverse sono le competenze e la potenzialità degli appartenenti al Radio Club, che proprio in virtù del fatto che "giocano" con le radio, sono in grado di:
- conoscere varie manovre su svariati apparati radio;
- costruire un'antenna semplice come un dipolo, anche con mezzi di fortuna;
- installare e posizionare un'antenna direttiva;
- impostare una frequenza su un qualunque apparecchio radio;
- impostare uno "shift", un "tone squelch" o un transponder su un apparato bibanda;
- stabilire un'alimentazione elettrica di emergenza (ad esempio da batteria d'auto);
- conoscere ed usare sistemi digitali (radio-fax, telescriventi, packet-radio);
- conoscere modi di interfacciamento tra radio e computer per trasmissione di dati o immagini;
- poter mettere a disposizione varie attrezzature e vari apparati ricetrasmittenti, nonchè la propria stazione radio;
- possedere eventualmente già una rete di ponti ripetitori in VHF o UHF.

Inoltre, bisogna tener presente che, se ad esempio, un responsabile di operazioni sul territorio ha necessità di comunicare dalla sala radio del Centro Operativo di Emergenza con la C.O. del 118, quali mezzi potrà utilizzare nella ipotesi di black-out delle linee telefoniche o dei ponti ripetitori dei cellulari? Utilizzare le moderne tecnologie, come telefonini e fax, non sempre è una scelta felice, perchè se la mole di messaggistica è alta, si può arrivare facilmente al collasso delle comunicazioni. Altresì, tutti i vari Enti presenti sul territorio (volontari della C.R.I., i VV.FF., gli operatori del 118, ecc.) possiedono un proprio sistema radio, spesso con un ponte ripetitore ubicato nella zona che comunica solo coi propri operatori, operando così a compartimenti stagni!

CONCLUSIONI

Nelle maxi-emergenze quasi sempre le persone disponibili e animate da voglia di fare sono troppe, e l'importante è il coordinamento dei soccorsi e dei soccorritori. Capita poi che tutti vogliono fare tutto. L'organizzazione per funzioni di supporto insegna che occorrono specializzazioni anche nel mondo dei tanti volontari che si occupano di protezione civile.
Il Gruppo di Volontariato RADIO CLUB TIGULLIO si prefigge di acquisire una competenza specifica. In un'epoca in cui gli appassionati di radio sono, forse, una specie in via d'estinzione, dovuto al proliferare di telefonini e “chat”, essere operatori radio di volontariato, vuol dire mettere in pratica e al servizio della collettività la propria esperienza e le proprie competenze, nel settore delle Telecomunicazioni.

  Il Direttivo del RADIO CLUB TIGULLIO

Casarza Ligure, 27 Febbraio 2010